Il documentario “Becoming Led Zeppelin”, diretto da Bernard MacMahon, offre uno sguardo approfondito sui primi diciotto mesi della celebre band rock, i Led Zeppelin, arricchendo la narrazione con interviste e materiali inediti. Questo documentario riflette su come la band, dopo la tragica scomparsa del batterista John Bonham avvenuta il 4 dicembre 1980, abbia deciso di fermarsi, come annunciato in una toccante dichiarazione che esprimeva l’impossibilità di continuare senza di lui.
Il film, che sarà proiettato nei cinema italiani dal 27 febbraio al 5 marzo, dopo la prima statunitense, rappresenta un viaggio appassionante nella rapida ascesa del gruppo dal settembre 1968 al gennaio 1970. In questo breve lasso di tempo, i Led Zeppelin riuscirono a emergere dalla scena musicale di Soho a Londra scalando le classifiche con “Led Zeppelin II”, superando giganti come i Beatles con “Abbey Road” e i Rolling Stones con “Let It Bleed”.
La storia è narrata attraverso interviste con i tre membri sopravvissuti, Robert Plant, Jimmy Page e John Paul Jones, e include una rara intervista postuma con John Bonham. Vengono mostrate immagini inedite dei primi concerti sia in Inghilterra, loro terra natale, sia negli Stati Uniti, paese che li accolse e idolatrò in breve tempo.
Il documentario esplora anche le esperienze formative di due coppie di amici: Page e Jones, rappresentanti della borghesia londinese post-bellica, e Plant e Bonham, appartenenti alla classe operaia delle Midlands. La chitarra è stata una costante nella vita di Page fin dalla giovane età, portandolo a collaborare con molti grandi gruppi dell’epoca, tra cui Who e Stones, prima di approdare agli Yardbirds. È qui che Page decide di invitare l’amico Jones al basso e, su consiglio, scopre Robert Plant, un talentuoso cantautore di Birmingham, che a sua volta invita il suo amico d’infanzia, Bonham.
Da questo incontro di destini nasce l’avventura dei Led Zeppelin, che prende il via quando, su suggerimento di Keith Moon degli Who, il gruppo cambia nome. La magia inizia cin il loro primo album eponimo che li porta a suonare in importanti locali degli USA nel 1969, regalando ai fan 139 spettacoli e creando “Led Zeppelin II” tra un concerto e l’altro.
Gli spettacoli messi in scena dalla band rimangono impressionanti per la loro forza sonora e la sinergia unica tra i membri. Il documentario culmina con la leggendaria esibizione alla Royal Albert Hall nel gennaio 1970, un traguardo desiderato da ogni musicista britannico. L’eredità dei Led Zeppelin si estenderà per oltre un decennio, lasciando un’impronta indelebile nella storia della musica rock.