Il panorama cinematografico della stagione si arricchisce con una pellicola che scuote e affascina il pubblico internazionale: “A Complete Unknown”, un’opera che si candida come uno dei capolavori dell’anno e favorito ai premi Oscar. Diretto da James Mangold, il film esplora la vita tumultuosa e straordinaria di Bob Dylan, vero nome Robert Allen Zimmerman, artista ineguagliabile della seconda metà del Novecento.
Attraverso un racconto avvincente, si ripercorre il viaggio esistenziale e musicale di Dylan, un uomo sempre in bilico tra genialità e tormento. Emerso come una stella ribelle nell’universo musicale, Dylan ha incarnato e diffuso temi rivoluzionari: pacifismo, diritti umani, emancipazione e lotta al razzismo, che attraverso la sua musica e le sue parole, hanno contribuito a cambiare il mondo.
A conferire intensità a questa narrazione, vi è un cast di eccellenza, con Timothée Chalamet nel ruolo del protagonista: carismatico e perfetto nella sua interpretazione che si evolve in cinque anni di lavoro minuzioso. Il film ha la capacità di riportare in vita la vibrante New York degli anni ’60, tra club nelle cantine del Greenwich Village e il tumultuoso sfondo storico della Guerra Fredda, il Vietnam e il movimento della controcultura.
La trama inizia con il giovane Dylan che, nel 1961, raggiunge New York con la speranza di incontrare Woody Guthrie, interpretato da Scoot McNairy. Da qui si dipana un racconto affascinante che attraversa momenti cruciali della carriera del menestrello di Duluth, compreso l’incontro con leggende come Pete Seeger e Johnny Cash.
Nonostante la complessità della vita privata di Dylan, il film di Mangold si focalizza sull’evoluzione creativa e professionale di Dylan, senza indugiare su dettagli biografici oscuri. È un tributo alla sua capacità di influenzare il panorama musicale con il folk-rock e di restare una figura misteriosa e affascinante. Ogni scena è costruita con cura, senza cedere alla tentazione del concertone, ma mantenendo uno sguardo intimo e appassionato sulle canzoni che hanno definito un’epoca.
L’opera risalta anche per la sua ricostruzione storica, che mette in rilievo eventi significativi come l’assassinio di John F. Kennedy e il concerto di Newport del 1965. Ammette tuttavia qualche imprecisione cronologica che non sfuggirà agli appassionati di storia del rock, ma che non toglie valore all’insieme vibrante e apprezzabile del film.
“A Complete Unknown” riesce a raccontare la leggenda di Dylan con un tocco poetico, mantenendo sempre l’aura di mistero attorno alla sua figura. Grazie a un cast impeccabile e una regia raffinata, si configura come un monumento alla cultura musicale del Novecento, suggerendo che, come spesso accade, la bellezza del cinema sta anche nella sua capacità di levigare e sfumare la realtà, trasformandola in una scintillante favola moderna.