Carlo Verdone ha condiviso un ricordo toccante di Eleonora Giorgi, attrice con cui lavorò in due celebri film, in occasione della sua scomparsa avvenuta oggi all’età di 71 anni. Gli ultimi contatti tra di loro risalgono a soli cinque giorni fa, con messaggi brevi e affettuosi che riflettevano il profondo legame di affetto che li univa.
La collaborazione tra Verdone e Giorgi debuttò con il film “Borotalco”, un’opera fondamentale per entrambi. La loro conoscenza risaliva ai tempi della scuola, quando Eleonora era fidanzata con Francesco Anfuso, un amico di Verdone che sfortunatamente perse la vita prematuramente, evento che segnò entrambi profondamente. Eleonora Giorgi era sempre radiosa e sprizzante di energia positiva, nonostante la malattia, che con grande coraggio decise di condividere con il pubblico.
Carlo Verdone ricorda le riprese di “Borotalco” come un periodo lungo ma necessario: dieci mesi per creare un’opera che sarebbe stata accolta con favore, soprattutto in un’epoca in cui il pubblico cercava leggerezza e svago dopo gli anni di tensioni politiche. Le riprese furono memorabili anche per l’episodio con Lucio Dalla, la cui presenza fu determinante per la colonna sonora, e per l’interesse suscitato in star come Warren Beatty e Jack Nicholson a Los Angeles.
Nonostante il successo e la sintonia sul set, la carriera cinematografica di Eleonora Giorgi prese una direzione diversa, con un ritiro precoce dalle scene a favore di una vita più tranquilla lontano dai riflettori del cinema. Tuttavia, aveva espresso il desiderio di tornare a lavorare con Verdone, un desiderio rimasto incompiuto a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.
La sua lotta contro il cancro al pancreas, una malattia particolarmente aggressiva, e la successiva metastasi al cervello, l’hanno condotta a una battaglia che ha affrontato con una filosofia di vita improntata sulla serenità e sul supporto dei suoi cari. Eleonora Giorgi ha desiderato vivere intensamente ogni giorno rimanente, un approccio che ha trovato espressione nelle parole di Rita Levi Montalcini: desiderava più vita nei giorni rimasti, piuttosto che più giorni di vita.
La sua morte, proprio nel giorno degli Oscar, ha posto l’attenzione su una grande figura del cinema italiano, ricordata non solo per i suoi successi professionali ma anche per la determinazione e la grazia con cui ha affrontato la malattia. Lascia un’eredità di forza e ispirazione non solo per la famiglia e gli amici, ma anche per coloro che hanno seguito la sua carriera e il suo percorso di vita.