Una delle opere rock che ha segnato la storia è sicuramente “Jesus Christ Superstar”, in scena al Teatro Sistina di Roma fino al 27 aprile. Questo celebre musical, ideato da Andrew Lloyd Webber con testi di Tim Rice, ha ispirato nel 1973 l’omonimo film diretto da Norman Jewison. La pellicola racconta la storia di un gruppo di hippie che si ritrovano in un deserto per mettere in scena alcuni episodi salienti della vita di Gesù, interpretato da Ted Neeley. La narrazione va dall’ingresso a Gerusalemme, passando per la cacciata dei mercanti dal Tempio, sino alla Passione, comprendendo l’Ultima Cena e la Crocifissione.

Contrariamente ai Vangeli, l’opera presenta un Gesù estremamente umano, quasi impaurito dal destino che lo attende. Maria Maddalena, interpretata da Yvonne Elliman, nutre un amore profondo per Cristo, mentre Giuda, portato sullo schermo da Carl Anderson, è un uomo di colore che rinnega il suo ruolo di traditore predestinato. L’intero musical è accompagnato da musiche che spaziano tra il rock e il pop, fino ad arrivare a ritmi psichedelici, come si può sentire nella preghiera di Cristo nel giardino di Getsemani.

“Jesus Christ Superstar” propone una visione secolare e moderna del messaggio di Cristo, toccando corde provocatorie che mettono in discussione il pacifismo e l’anticonformismo di Gesù, un personaggio che sembra attingere dai valori della cultura hippie. Non è sorprendente che il film non includa la Resurrezione, puntando invece l’attenzione sugli aspetti terreni e umani del racconto.

Il film è stato un trionfo al botteghino: con un budget di 3,5 milioni di dollari, ha incassato ben 24,5 milioni, diventando rapidamente un cult. Nonostante il successo, le polemiche non sono mancate; l’accostamento della figura di Cristo alla musica rock, considerata da molti inappropriata, ha sollevato accuse di blasfemia e antisemitismo. A distanza di oltre cinquant’anni dal debutto, “Jesus Christ Superstar” si conferma come un’opera rivoluzionaria e riflessiva, figlia legittima della controcultura degli anni ‘70.

Tra i protagonisti, Ted Neeley ha dato vita a un Cristo unico: pacifista, anticonformista, eppure colmo di dubbi e timori. Neeley iniziò la sua carriera musicale nel 1965 con la band “The Neeley Teddy Five” e debuttò nel cinema con il film “Punto Zero” diretto da Richard C. Sarafian. Il ruolo di Gesù in “Jesus Christ Superstar” lo consacrò stella del grande schermo nel 1973. Dopo alcuni lavori minori, nel 2012 tornò al cinema nel film “Django Unchained” diretto da Quentin Tarantino. Nel 2014 ha ripreso i panni di Gesù nell’edizione italiana del musical diretta da Massimo Romeo Piparo. Oggi, a 81 anni, il suo ultimo film risale al 2016, “Alleluia! The Devil’s Carnival”.

Carl Anderson, che interpretava il tormentato Giuda Iscariota, morì di leucemia nel 2004. Con “Jesus Christ Superstar” sulla scena di Broadway e nella sua versione cinematografica, Anderson raggiunse la fama internazionale. Il film di Jewison rappresenta la sua unica esperienza cinematografica da attore, ma nella sua carriera musicale collaborò con artisti del calibro di Stevie Wonder e i Weather Report.

Yvonne Elliman, nel ruolo di Maria Maddalena, divenne famosa grazie al musical. Debuttò nel 1972 con l’album “Yvonne Elliman” e trovò un grande successo l’anno seguente con “Jesus Christ Superstar”. Proseguì la sua carriera con il film “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” nel 1978, e lavorò con Eric Clapton, firmando la colonna sonora di “La febbre del sabato sera”. A 73 anni, continua a essere ricordata per la sua musica.

Barry Dennen, interprete di Ponzio Pilato, è scomparso nel 2017. La sua carriera comprende ruoli notevoli in film come “Il violinista sul tetto” e “Shining”. Ricordato oltre che per il musical anche per aver lanciato la carriera di Barbra Streisand.

Bob Bingham, noto per il ruolo di Caifa, è deceduto nel febbraio 2025. Ha recitato in numerosi musical inclusa l’opera di Arthur Miller, “Up from Paradise”.

Josh Mostel, che impersonava Erode Antipa, ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1971. Tra le sue interpretazioni più celebri figurano film come “Big Daddy – Un papà speciale” e “Wall Street”. Attualmente ha 78 anni.

Philip Toubus, interprete di Pietro, ha intrapreso un percorso alternativo nel cinema per adulti sotto lo pseudonimo di Paul Thomas. Dopo il debutto in “Jesus Christ Superstar”, recitò e diresse oltre 500 film del genere. Nel 1982 fu arrestato per contrabbando di cocaina. Oggi ha 76 anni.

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