Durante il podcast “One More Time” di Luca Casadei, l’imprenditore Diego Dalla Palma ha offerto un racconto schietto e privo di filtri della propria vita. Un’intervista che ha affrontato con una sincerità disarmante, ripercorrendo sia episodi personali che professionali, e nella quale ha ammesso, fra le altre cose, di avere spesso un carattere difficile. Tuttavia, un rimpianto emerge dalle sue parole: il pensiero di coloro che ha amato e che lo hanno abbandonato, segno, per lui, di un amore che non era autentico.

Con uno sguardo distaccato verso la morte, espone invece un profondo terrore verso la malattia, in particolare la paura della sofferenza e della possibilità di sviluppare demenza. Fin dall’infanzia, il pensiero del suicidio ha sempre fatto parte della sua vita, un pensiero che oggi è diventato ancora più rilevante, poiché afferma di non trovare più alcun piacere nella vita stessa.

Durante l’intervista si è soffermato su alcuni dettagli del passato, come gli abusi subiti durante il periodo del collegio, il primo coma vissuto all’età di sei anni a causa di una meningite fulminante, fino ad arrivare a un’aggressione subita circa quindici anni fa a Milano. Quest’ultimo episodio, in particolare, rappresenta un ricordo particolarmente intenso e doloroso.

Dalla Palma ha raccontato che incontrò un uomo con cui aveva instaurato una relazione e che, in un episodio di violenza inaudita, lo aggredì al punto da mandarlo in coma. In seguito all’aggressione, l’imprenditore ha dovuto trascorrere due mesi all’estero per curare le conseguenze fisiche di questo violento attacco.

Di quest’uomo, Dalla Palma ricorda solo l’apparenza e i modi che lo resero affascinante agli occhi delle sue amiche, che lo avevano incoraggiato a frequentarlo. Solo dopo scoprì che quell’uomo aveva un passato criminale, avendo trascorso quattordici anni in prigione a Capo Verde per numerosi reati. L’imprenditore ha descritto il suo aggressore come un vero e proprio delinquente, capace di atti raccapriccianti verso uomini e donne.

L’intervista ha così messo in luce le fragilità, le paure e i tormenti di una vita vissuta senza compromessi, narrata con una brutalità che invita alla riflessione.

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