Francesca Michielin ha affrontato il Festival di Sanremo con un inizio inaspettato: una caduta dalle scale dell’Ariston che le ha causato una fasciatura alla caviglia. Nonostante l’incidente e la paura di non riuscire a salire sul palco, l’artista si è esibita con una determinazione che è stata accolta con applausi dal pubblico. Con il brano “Fango in paradiso”, scritto il 23 luglio dopo una delusione sentimentale, la Michielin si è presentata in conferenza stampa con le stampelle, ma con un sorriso autentico di chi sta realmente vivendo un momento di gioia.
Durante la sua esibizione nella seconda serata del Festival, l’emozione ha preso il sopravvento e, terminato il brano, ha ringraziato commossa il pubblico, lasciandosi andare a un pianto liberatorio. In merito a quel momento, ha spiegato che le lacrime erano frutto di uno sfogo: tanto impegno nella preparazione della performance e la paura di non riuscire ad esibirsi si sono mescolati con il sollievo di avercela fatta grazie anche all’adrenalina e alla fasciatura che attenuavano il dolore.
L’ultimo anno e mezzo non è stato facile per la cantante, che ha affrontato un’importante operazione, una nefrectomia, che l’ha messa a dura prova fisicamente. Recuperare è stato lungo e doloroso, al punto che per un periodo aveva il diaframma bloccato e le era impossibile cantare. La paura di non riuscire più a calcare un palco era reale. Tuttavia, condividere pubblicamente la sua esperienza, inizialmente da Alessandro Cattelan, ha portato un inaspettato conforto, poiché molte persone si sono sentite in sintonia con la sua situazione.
Nonostante tutto, Michielin oggi si sente rinata, più forte e consapevole. Non percepisce come una perdita ciò che ha subito, ma come un miglioramento della sua essenza. Alla filosofia cinese, che associa una carenza di energia renale alla paura, contrappone una nuova sicurezza: ora, priva di quel peso, affronta la vita senza più timore di non farcela. Crede fermamente che il suo corpo, benché diverso, sia ora più bello e sano, e ciò le infonde una serenità mai provata prima.