Angelo Duro conquista le sale cinematografiche con il suo primo film da protagonista, “Io sono la fine del mondo”, diretto da Gennaro Nunziante. La pellicola ha debuttato con un incasso di 2 milioni e 300mila euro, posizionandosi in cima al box office e registrando il miglior weekend di apertura sin dai tempi di “Me contro Te – Missione giungla” del 2023. Questo successo straordinario non è del tutto inaspettato, considerando la solida base di fan di Duro sui social media, con oltre 2 milioni di follower su Facebook, 900mila su Instagram e 500mila su TikTok, e i suoi spettacoli teatrali, sempre pieni.

La chiave del suo successo è da attribuirsi alla sua proposta comica, caratterizzata da una costante provocazione e un ribaltamento delle convenzioni sociali. Il suo linguaggio non evita il turpiloquio, e i suoi fan sembrano apprezzare tale autenticità e irriverenza. Nel suo discorso con il pubblico, Duro scherza sull’eventualità di concludere la carriera cinematografica con questo unico film, già immaginando come investire i guadagni derivanti dagli incassi. Lo scambio di battute comprende un gesto provocatorio, che racchiude l’essenza del suo personaggio fuori dagli schemi e spesso sgradito ai moralisti.

La trama del film offre una situazione intrigante: il protagonista si trova a dover assistere i genitori mentre la sorella è in vacanza. Questa situazione genera un paradosso che diventa il cuore di un’opportunità di vendetta verso i genitori, descritti come autoritari e rigidi durante l’adolescenza del protagonista. La pellicola sfrutta questo pretesto per giocare con dinamiche familiari ribaltate, mantenendo lo stile provocatorio di Duro.

L’antipatia dichiarata dal comico non è che un altro aspetto del suo personaggio, che lui rivendica con orgoglio. In un mondo dove tutti si vantano di essere gentili e solari, Duro si dichiara apertamente antipatico, sostenendo che i simpatici sono solo persone che non hanno ancora svelato la propria vera natura. Anche i moralisti, infatti, rendono un prezioso servizio alla sua carriera, dato che le polemiche intorno ai suoi spettacoli contribuiscono a vendere ancor più biglietti.

In sintesi, Angelo Duro si conferma come una figura atipica nel panorama comico italiano, capace di attirare l’attenzione con la sua cifra stilistica unica e di condurre una campagna promozionale anticonvenzionale, che si è rivelata a dir poco efficace.

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