Al secondo posto del box office con 1.148.353 spettatori e un incasso di sette milioni e mezzo di euro, “Il ragazzo dai pantaloni rosa” di Margherita Ferri si conferma un fenomeno cinematografico del 2024. Il film, distribuito da Eagle Pictures, continua a riscuotere grande successo a un mese dalla sua uscita, proiettato ancora in circa 400 sale in tutta Italia. Questo dramma profondo e toccante, basato su una storia vera, ha superato tutte le aspettative, posizionandosi sopra opere di acclamati registi come Parthenope di Sorrentino e Un mondo a parte di Milani.
Al centro del film, che sta conquistando in particolare il pubblico giovanissimo, c’è il quindicenne Samuele Carrino, alla sua prima esperienza cinematografica. L’attore interpreta Andrea Spezzacatena, un ragazzo vittima di bullismo che si tolse la vita nel 2012. La sceneggiatura, firmata da Roberto Proia, prende spunto dal libro in cui Teresa Manes, la madre di Andrea, racconta la tragica vicenda del figlio.
Durante le Giornate professionali di cinema di Sorrento, il film è stato celebrato per il suo forte impatto, specialmente tra i giovani, come dimostrato anche dagli applausi e le lacrime del pubblico di varie età durante le proiezioni.
La partecipazione di Carrino è stata emozionante e significativa. L’attore, che non è mai stato testimone diretto di episodi di bullismo, condivide il desiderio di incoraggiare i giovani a non rimanere indifferenti di fronte a tali situazioni. Il suo appello è di rompere il silenzio che può portare a conseguenze devastanti, come è accaduto a Andrea.
Il film non solo narra una storia toccante, ma ha anche stimolato riflessioni sull’uso dei social media, che possono amplificare atti di bullismo, con la stessa facilità con cui possono diffondere messaggi positivi. Su TikTok, ad esempio, è nato un trend di video girati prima e dopo la visione del film, in cui ci si mostra commossi, dimostrando l’influenza positiva del film sulla consapevolezza dei giovani.
Anche le reazioni del pubblico adulto sono state significative. Ragazzi hanno portato con sé i genitori al cinema, dimostrando il potere del film di attraversare le generazioni e di far emergere richieste di aiuto per situazioni di bullismo.
Samuele Carrino, nonostante la giovane età, ha ricevuto apprezzamenti non solo per la sua interpretazione, ma anche per la sua capacità di portare il messaggio del film nella vita reale. Il suo coinvolgimento ha fatto sì che Teresa Manes vedesse un riflesso di suo figlio Andrea in lui, rendendo il suo impegno nell’interpretazione ancora più significativo.
L’attore continua a conciliare la sua passione per la recitazione con gli studi al liceo economico e sociale e il suo interesse per la musica e lo sport. La sua speranza è di continuare su questa strada, con il supporto della famiglia.
L’impatto de “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, quindi, va oltre il grande schermo, portando un messaggio di empatia e comprensione che lascia un’impronta nei cuori di chi lo vede. Il film diventa un veicolo di cambiamento, facendo riflettere bambini e adulti, maschi e femmine, sulla necessità di guardare oltre le apparenze e di imparare dal silenzio che, come dimostrato, può uccidere.