Isabelle Huppert, una delle attrici più celebri del panorama francese, si fa nuovamente spazio sui palcoscenici internazionali interpretando il ruolo di Berenice nel monologo “Bérénice” di Jean Racine, diretto da Romeo Castellucci. Lo spettacolo è ospitato al Teatro Mercadante di Napoli fino al 26 gennaio. L’allestimento, una produzione congiunta del teatro napoletano, offre una visione inedita del personaggio storico di Berenice. Castellucci reinterpreta la protagonista, esplorando le sue sfaccettature: regina solitaria e vittima di un amore tormentato, ma anche come possibile carnefice. La rappresentazione si propone anche come riflessione sull’efficacia del linguaggio teatrale, indagando su quanto la parola possa, in realtà, condurre al silenzio.
Isabelle Huppert descrive Berenice come una figura enigmatica e stratificata, non solo a livello narrativo, ma anche simbolico. La tragicità di Berenice, una regina nell’antica Roma, diventa così allegoria della solitudine dell’attrice che cerca di incarnarla, offuscando i confini tra personaggio e interprete. Il nome Isabelle è infatti proiettato sulla scenografia, instaurando un dialogo tra identità reale e finzione scenica.
La carriera di Huppert annovera una serie infinita di personaggi, tutti particolari e indimenticabili, sebbene lei stessa affermi di non poterne scegliere uno in particolare quale preferito. Non cerca, infatti, di scoprire se stessa attraverso i ruoli, ma si affida alle sue intuizioni nel selezionare quale progetto intraprendere e con quali persone collaborare. Questa filosofia l’ha portata a condividere il set con maestri della regia come Hong Sangsoo, con cui ha recentemente lavorato nel film “Una viaggiatrice a Seoul”, in uscita il 13 febbraio.
Iniziata la sua carriera giovanissima grazie al supporto materno, Huppert ha successivamente intrapreso una strada che l’ha vista fiorire in vari campi dell’arte recitativa: teatro, cinema e televisione. Sebbene affermi di trovarsi a suo agio in ognuno di questi ambiti, il teatro rappresenta per lei una sfida maggiore a causa della presenza immediata del pubblico. Tuttavia, la pericolosità del palcoscenico è affrontata con filosofica serenità, come se nulla di peggio potesse accadere rispetto al rischio stesso di esibirsi.
L’attrice rivela anche il suo approccio al movimento femminista all’interno dell’industria cinematografica, promuovendo un atteggiamento che invita le donne a non cedere alla sconfitta passiva della vittimizzazione, ma ad avere il coraggio di affermare la propria dignità e spazio. Isabelle Huppert con il suo talento, la sua forza e determinazione continua a lasciare un’impronta indelebile nel cuore delle sue interpretazioni e dei suoi spettatori.