Il 15 aprile 1995, Johnny Mnemonic di Robert Longo debuttò nelle sale giapponesi, per poi arrivare negli Stati Uniti a maggio e in Italia solo in ottobre. Questa pellicola di fantascienza a medio budget propone uno scenario futuro distopico, in cui dominano la guerra dell’informazione, lo spionaggio tecnologico avanzato e l’avidità delle corporazioni. La storia trae origine da un racconto breve omonimo pubblicato nel 1981 da William Gibson, uno dei principali autori del movimento cyberpunk, celebre anche per il suo romanzo seminale Neuromancer del 1984, che introdusse il termine cyberspazio.
Nonostante il film non abbia ottenuto un grande riconoscimento nella storia del cinema, viene comunque considerato significativo per il modo in cui prefigurava l’era digitale, l’etica legata alla biotecnologia e il potere del controllo dei dati sensibili al limite della legalità. L’ambientazione del film è un futuro prossimo, ormai superato, del 2021, dove società senza scrupoli gestiscono il mondo e la popolazione è colpita dalla Sindrome da Attenuazione Nervosa (NAS). In questa cornice, il protagonista Johnny, interpretato da Keanu Reeves, è un corriere mnemonico che trasporta dati importanti tramite un impianto cerebrale, a prezzo dei suoi ricordi d’infanzia.
La trama si sviluppa a Pechino, dove Johnny accetta un incarico troppo grande per il suo impianto, sperando che la ricompensa gli consenta di rimuoverlo. Tuttavia, durante il trasferimento di dati criptati nel suo cervello, i ricercatori vengono assassinati da un gruppo di yakuza. Sopravvissuto, Johnny fugge portando con sé una parte della chiave di decrittazione. Giunge poi a Newark, dove, dopo il tradimento del suo contatto Ralfi, viene salvato da Jane, mercenaria potenziata ciberneticamente, e dai Lo-Tek, un gruppo di ribelli.
Nel corso della storia, si scopre che i dati trasportati da Johnny contengono una cura per la NAS, che la megacorporazione Pharmakom intende mantenere segreta per profitto. Tuttavia, per decifrarli serve l’aiuto di Jones, un delfino ciberneticamente potenziato. Dopo ulteriori scontri con i suoi inseguitori, Johnny riesce a decodificare i dati, recuperare i propri ricordi e a condividere la cura online, provocando una ribellione pubblica che culmina con la caduta di Pharmakom.
La pellicola, sceneggiata dallo stesso Gibson, mescola elementi presi anche da altri suoi lavori e vede Longo esordire alla regia cinematografica. La narrazione tocca temi centrali, come il rapporto tra uomo e tecnologia, la perdita di individualità e il controllo dei dati, rivelandosi un’avventura fantascientifica che anticipa molte delle sfide dell’attuale era digitale. Nonostante il film non abbia entusiasmato la critica all’epoca, oggi, in retrospettiva, viene considerato quasi profetico nei suoi contenuti, pur rimanendo un prodotto esteticamente datato.