Un artista americano, noto per il suo talento poliedrico nel mondo della musica, è pronto a deliziare il pubblico italiano con due attesissimi concerti a metà giugno: a Milano il 15 e a Roma il 16. Si tratta di Jon Batiste, un compositore straordinario che si muove con destrezza tra generi musicali diversi, dal jazz alla classica, passando per il pop. Questo brillante 38enne, vincitore di ben sette Grammy e di un Oscar per il suo lavoro sulla colonna sonora del film Pixar “Soul” del 2021, è determinato a incantare gli spettatori italiani con il suo “Maestro tour”.

Batiste è noto per le sue esibizioni soliste al pianoforte, che definisce “streams”, flussi di improvvisazione, un approccio innovativo che è raro, persino nel jazz. Durante i suoi spettacoli in Italia, oltre a questi flussi creativi, eseguirà composizioni di Mozart, Beethoven, Thelonious Monk e brani tratti dal suo vasto repertorio riadattati per pianoforte.

Nel corso dell’estate scorsa, Batiste ha condiviso il palco con Andrea Bocelli a Lajatico e ha in mente di collaborare ancora con musicisti italiani durante i suoi concerti. Durante gli anni universitari, ha trascorso diversi periodi in Italia dedicandosi alla composizione di musica e opere, e prevede di riproporre parti di quel materiale durante le sue performance italiane, pur mantenendo ancora il riserbo sui dettagli.

Nel suo album “Beethoven Blues”, Batiste ha reinterpretato in chiave personale alcune delle opere iconiche di Beethoven. A chi gli domanda se questo possa essere considerato una profanazione della musica classica, risponde con fermezza che la musica, una volta fatta storia, appartiene al pubblico, e sta agli artisti mantenerla viva e aggiornata. La creatività e la capacità di reinterpretare sono essenziali per l’evoluzione della musica, uno scenario che non trova eguali in altri campi artistici.

Batiste ha avuto l’onore di esibirsi al Super Bowl, cantando l’inno nazionale degli Stati Uniti davanti al presidente Donald Trump. In un periodo di grande divisione politica, vede il ruolo dell’artista come un mezzo per unire le persone e ricordare loro ciò che conta veramente. Con la sua musica, vuole evocare un senso di casa e unità.

Nonostante il notevole supporto degli artisti a Kamala Harris, il risultato non si è tradotto in un voto di massa. Batiste osserva che stiamo vivendo un’era di cambiamenti non solo politici, ma anche ambientali. La società è in cerca di nuovi modelli di leadership che potrebbero emergere nei prossimi anni, persone che potrebbero già essere sotto i riflettori.

Nel 2022, Batiste ha ottenuto due Grammy per “American Symphony”, un documentario disponibile su Netflix che delinea un ritratto intimista della sua esperienza di vita, anche nei momenti di difficoltà come la malattia di sua moglie. Questa opera, sostenuta da Barack e Michelle Obama, riflette un’autenticità rara e non pianificata.

Quest’anno, Batiste partecipa come giudice al talent show britannico “The Piano”. L’obiettivo dello show è esplorare come la musica possa cambiare la vita delle persone, piuttosto che scoprire una nuova star. Per Batiste, questa è la vera essenza della musica.

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