Dopo il trionfo della serie “Inganno” su Netflix, Monica Guerritore si prepara a intraprendere un nuovo progetto cinematografico dedicato alla leggendaria attrice Anna Magnani. Durante la sua presenza come ospite al Bif&st di Bari, la Guerritore ha espresso con passione il suo desiderio, coltivato da tre anni, di realizzare un film su Anna Magnani. Entrata nel Teatro Petruzzelli, ha condiviso con il pubblico un pensiero di Anna: «Dopo che il cinema mi mise da parte, tornerò a teatro, tornerò a volare».
Il film, intitolato “Di Anna – Una voce umana”, segnerà anche il debutto della Guerritore come regista cinematografica, oltre che come sceneggiatrice. Le riprese inizieranno il 26 aprile, dopo aver affrontato numerosi ostacoli per portare avanti il progetto. “Non avrei mai immaginato che sarebbe stato così difficile”, ha dichiarato l’attrice, sottolineando come non ci siano film dedicati alla Magnani, alla quale sarà dedicata questa pellicola.
La storia avrà inizio la notte del 21 marzo 1956, quando Anna Magnani attende ansiosa il verdetto dell’Academy per il premio Oscar. Nel film, quella notte diventa simbolica, richiamando alla memoria la drammaticità del monologo di Cocteau, “La voce umana”, che magnifica il dolore di una chiamata d’amore senza risposta.
Monica Guerritore vuole raccontare la complessità e il tormento di Anna Magnani, l’attrice che, dopo aver raggiunto l’apice hollywoodiano, visse un improvviso declino. Nonostante la vittoria dell’Oscar, Magnani si trovò a fronteggiare un’industria cinematografica che non rispecchiava più il suo volto e una vita personale senza un compagno accanto: «L’Italia è rimasta indietro rispetto all’America», commenta la Guerritore, menzionando come altre attrici americane, come Bette Davis, abbiano continuato a lavorare per anni.
Riflettendo sulla propria carriera, la Guerritore, che si considera una donna di talento ed esperienza, ha parlato delle difficoltà incontrate perché “non faccio parte delle giovani attrici inesperte”. Ha condiviso aneddoti della sua vita personale, compreso il difficile momento della separazione da Gabriele Lavia, e la sua scelta di portare in scena il coraggio di figure femminili forti come Giovanna d’Arco.
In “Inganno”, la Guerritore ha offerto una rappresentazione autentica e senza ritocchi di una donna matura coinvolta in una storia d’amore complessa. L’attrice ha enfatizzato l’importanza di rappresentare le donne in maniera veritiera, in tutte le fasi della loro vita, senza ricorrere a lifting o stereotipi. Il successo internazionale della serie, apprezzata da pubblico di diverse culture, dimostra quanto sia universale ed importante questo tipo di narrazione.
Conclusivamente, Monica Guerritore ha affermato con determinazione: «Sono la padrona del mio destino», un messaggio potente di autostima e risolutezza per tutte le donne.