Domenica 20 aprile, il canale Nove presenterà una serata speciale dedicata a Ornella Vanoni, celebre artista italiana. Il programma, intitolato “Che tempo che fa presenta: l’appuntamento con Ornella Vanoni”, sarà trasmesso alle 21:30, seguito dal documentario “Senza fine” di Elisa Fuksas alle 22:40. Questo documentario del 2022 offre un ritratto intimo della vita e della carriera della cantante milanese.

Nata a Milano il 22 settembre 1934, Ornella Vanoni è figlia di un industriale farmaceutico, Nino, e di Mariuccia. Dopo aver proseguito gli studi in collegi sparsi tra Svizzera, Francia e Inghilterra, sognava inizialmente di diventare estetista. Tuttavia, il destino aveva in serbo per lei un percorso differente. Tornata a Milano nel 1953, si iscrisse all’Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro, diretta da Giorgio Strehler, che divenne il suo primo grande amore. “L’amore l’ho scoperto con Giorgio”, raccontò tempo fa, rivelando quanto si sentisse amata in modo travolgente, nonostante l’iniziale timidezza di Strehler.

Nel 1956, Ornella debuttò come attrice nella pièce “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello. La storia d’amore con Strehler, però, non durò, a causa dei suoi vizi, tra cui la dipendenza da cocaina. Il percorso musicale di Vanoni iniziò nel 1957 con alcune ballate della Rivoluzione francese nella rappresentazione de “I Giacobini”. In seguito, divenne celebre per le “canzoni della mala”, esibendosi persino al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1959 sotto la regia di Zeffirelli, e frequentando l’ambiente artistico di Visconti, dove incontrò anche Renato Salvatori.

Nel 1960, alla casa discografica Ricordi, Ornella incontrò Gino Paoli. La loro amicizia si trasformò in amore, nonostante le difficoltà, come la mancanza di denaro per il tram e l’indiscrezione che Paoli fosse gay. Pur in mezzo a questi fraintendimenti, la loro storia fu intensa, con Paoli che le scrisse canzoni indimenticabili come “Senza fine”. Tuttavia, i continui tradimenti portarono alla rottura.

Il matrimonio con Lucio Ardenzi nel 1960 si rivelò un errore, segnato dalla nostalgia per Paoli, che tentò fino all’ultimo di persuaderla a non sposarsi. Ornella e Lucio si separarono poco prima della nascita di Cristiano nel 1962, e il rapporto tra madre e figlio si ricompose solo col tempo, complicato dal difficile equilibrio tra carriera e vita familiare.

Vanoni ha collaborato con numerosi artisti italiani e internazionali, tra cui jazzisti di fama mondiale come George Benson e Herbie Hancock. Memorabile fu l’album del 1976 realizzato con Toquinho e Vinícius de Moraes. Ornella ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, sfiorando la vittoria nel 1968 con “Casa bianca” e piazzandosi al quarto posto in altre occasioni.

Vanoni ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, risultando la prima artista a vincere due Premi Tenco, e nel 2022 ha ricevuto un Premio Tenco Speciale. Il prossimo 11 giugno, l’Università Statale di Milano le conferirà una laurea honoris causa, riconoscendola come “voce inconfondibile della musica italiana” e figura di riferimento per intere generazioni, capace di influenzare profondamente la scena musicale italiana.

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