Paolo Cognetti, celebre scrittore e vincitore del prestigioso Premio Strega nel 2017, ha recentemente condiviso un momento difficile della sua vita in un’intervista al quotidiano La Repubblica. Nato a Milano nel 1978, Cognetti ha spiegato l’esperienza vissuta durante il suo ricovero presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano per una grave depressione culminata in una sindrome bipolare con fasi maniacali. Lo scrittore ha voluto far luce sulla sua vicenda per rompere il silenzio che avvolge ancora molte malattie mentali.
Nel corso dell’intervista, Cognetti ha riflettuto sul periodo buio attraversato, definendolo devastante ma al tempo stesso un’opportunità per affrontare il tabù della salute mentale. L’autore ha illustrato come il suo successo non abbia potuto schermarlo da questo crollo: a 46 anni si è trovato ad affrontare una condizione che ha descritto quasi come un oblio quotidiano, indotto anche dai farmaci prescritti. «La guarigione inizia accettando chi realmente si è» ha affermato, volendo ispirare anche chi si trova in situazioni simili.
Cognetti ha raccontato che, nei momenti più critici, il comportamento insolito e maniacale aveva destato preoccupazione tra gli amici, tanto da motivare un trattamento sanitario obbligatorio. Ha ricordato l’arrivo della polizia e dell’ambulanza sotto casa sua, eventi che si sono conclusi con la somministrazione di sedativi. Questo scenario evidenziava il rischio e il potenziale disorientamento causati dalla fase maniacale.
Nonostante tutto, Cognetti non rinuncia alla sua identità di anarchico, pur dovendo riconoscere che, durante la degenza ospedaliera, l’obbedienza ai medici era imprescindibile. Ha voluto sottolineare tuttavia il desiderio che lo avrebbe spinto a cercare altri mezzi di guarigione, come una rigenerante salita in montagna o un viaggio.
Il suo lavoro non si limita alla narrativa: oltre ai romanzi, ha infatti contribuito con saggi e curato opere significative, come quella dedicata ad Antonia Pozzi. Infine, l’autore ha colto l’occasione per esprimere preoccupazione in merito a vicende di attualità, come la controversia tra il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara e lo scrittore Nicola Lagioia, che ha definito un attacco intimidatorio nei confronti della libertà d’espressione.
Nell’arte e nella letteratura, Cognetti continua a trovare una via per la rinascita, nonostante il lungo cammino che ha ancora davanti per lasciarsi definitivamente alle spalle questo capitolo complesso della sua esistenza.