Un progetto musicale ambizioso e frutto di una lunga gestazione di cinque anni è stato annunciato da Roby Facchinetti. Si tratta di “Parsifal – L’uomo delle stelle”, una nuova opera prog destinata a espandere e approfondire il racconto dell’eroe già esplorato nell’album omonimo dei Pooh del 1973. Facchinetti descrive questo progetto come un lavoro “molto coraggioso”, nato da una passione tale da privarlo del sonno. Il debutto dell’opera è previsto per venerdì 28 marzo.
La creazione di quest’opera è iniziata con il contributo di Valerio Negrini, il celebre paroliere dei Pooh, che negli anni ’70 ebbe l’intuizione di narrare la storia di Parsifal. Dopo la scomparsa di Negrini, la lavorazione è proseguita con Stefano D’Orazio fino al 2020. Facchinetti, che ha composto le musiche e presta la voce a Parsifal, racconta come D’Orazio abbia saputo umanizzare e avvicinare l’eroe al pubblico.
L’ambiziosa opera, composta da 44 brani suddivisi in due atti per una durata complessiva di oltre due ore, è anche un tributo agli amici e autori delle liriche. «Credo che sia Valerio sia Stefano, ovunque siano, siano contenti. Mi mancano molto» riflette Facchinetti.
Il futuro di “Parsifal” prevede la sua messa in scena: i costumi e il cast del disco sono già pronti. Facchinetti, ottantenne, sottolinea che non si tratterà di un musical, bensì di un’opera prog che darà risalto alla componente sonora tramite la presenza di un’orchestra sul palco, senza eccessivi orpelli scenici. Tuttavia, il debutto teatrale avverrà non prima del 2027, poiché il 2026 sarà interamente dedicato al sessantesimo anniversario dei Pooh, per il quale è in programma qualcosa di speciale.
Facchinetti considera la possibilità di un ultimo concerto dei Pooh, ma lascia la porta aperta, osservando che “mai dire mai” per via delle incognite legate all’età. Sebbene avessero pensato di elaborare nuovi brani, non è stato trovato nessuno in grado di rispecchiare il loro linguaggio unico. Pertanto, non ci saranno canzoni inedite. Tuttavia, i Pooh stanno progettando un’idea originale che permetterebbe loro di affrontare il problema di quali pezzi omettere dal loro vasto repertorio, che conta quasi 400 canzoni.