La serie televisiva coreana Squid Game, lanciata su Netflix il 17 settembre 2021, ha rappresentato uno straordinario fenomeno culturale e mediatico, diventando velocemente la serie non inglese più vista di sempre sulla famosa piattaforma di streaming. La novità apportata da questa produzione risulta evidente nel modo in cui ha saputo catturare l’immaginazione, l’attenzione e il cuore di milioni di spettatori, trasformandosi in un autentico caso seriale rivoluzionario.
La trama di Squid Game appare inizialmente semplice: 456 persone scelgono di partecipare volontariamente a una competizione che promette un montepremi di 45,6 miliardi di won (circa 45,6 milioni di euro). Tuttavia, la normalità lascia presto il posto all’orrore quando emerge che chiunque fallisca nelle prove proposte viene letteralmente eliminato, subendo una tragica sorte. I giochi proposti sono infatti versioni mortali di giochi per bambini, rendendo il contrasto tra innocenza e violenza particolarmente forte.
Uno degli aspetti più interessanti della serie è il modo in cui affronta e fa riflettere sul concetto del denaro e il suo impatto sull’esistenza umana. Nonostante siano consapevoli del pericolo mortale, molti partecipanti, costretti dalle loro disperate condizioni di vita, decidono di tornare nel gioco anche dopo aver avuto la possibilità di abbandonarlo. Questo sottolinea quanto la loro realtà sia percepita insostenibile e quanto siano disposti a rischiare pur di ottenere una possibilità di cambiamento.
Durante la serie, in un susseguirsi di sei spietati giochi, caratterizzati da sfumature pastello e ambienti quasi surreali come un dormitorio condiviso, i concorrenti si trovano a dover fare amicizia e a sopravvivere fino all’ultimo scontro: il tradizionale gioco coreano Squid Game. Nell’ultima fase della competizione, solamente due partecipanti riescono a raggiungere il finale. Il primo è il numero 456, il protagonista della serie, l’altro il suo ex amico, un brillante laureato di Stanford, che dimostra una spietatezza sconcertante pur di ottenere il premio.
L’ultimo episodio culmina con un gruppo di spettatori vip intenti a scommettere sui destini dei partecipanti. Alla fine, è il concorrente numero 456 a vincere, ma non senza conseguenze personali: dopo la vittoria, la sua vita rimane immutata, solitaria e priva di legami affettivi che ha perduto durante la competizione. Solo successivamente, scoprirà che il vero orchestratore del gioco era uno dei suoi compagni, un anziano malato di cancro che, essendo annoiato dalla sua ricchezza, aveva organizzato questi giochi mortali solo per provare di nuovo l’emozione della vita e della condivisione.
Il finale sorprendente di Squid Game lascia in sospeso diverse domande e fa emergere un potenziale seguito della storia. Il protagonista, infatti, torna sui suoi passi deciso a fermare questo sistema mortale, un proposito che prepara il terreno a un’eventuale seconda stagione. Dunque, non resta che attendere le future evoluzioni.