Dorothea Wierer, campionessa di biathlon e orgoglio dello sport italiano, ha espresso il suo pieno supporto a Jannik Sinner, coinvolto nel delicato caso legato al Clostebol e al ricorso della WADA (World Anti-Doping Agency). In una recente intervista rilasciata a Il Dolomiti, la 34enne di Anterselva ha manifestato la sua vicinanza al giovane tennista altoatesino, sottolineando quanto la vicenda sembri surreale: “Jannik sta attraversando un periodo davvero incomprensibile”, ha affermato Wierer. “Mi auguro con tutto il cuore che la situazione si risolva al più presto e nel migliore dei modi”.

La biatleta ha evidenziato la difficoltà di immedesimarsi pienamente nelle emozioni che Sinner potrebbe provare in questo momento: “Non riesco a immaginare cosa si provi ad essere in una simile situazione, sembra tutto assurdo. Forse nemmeno la WADA ha le idee del tutto chiare su come gestire la questione”. Secondo Wierer, il contesto potrebbe essere stato ulteriormente complicato dalle critiche provenienti da altri atleti e dalle polemiche mediatiche che hanno accompagnato il caso.

Da collega sportiva, Wierer ha parole di grande stima per il giovane campione del tennis italiano: “Conosco Jannik, è un ragazzo eccezionale, un professionista serio e dedicato. Sono certa che non abbia nulla da nascondere, come ha già dimostrato più volte sul campo”.

Infine, la campionessa di biathlon ha riflettuto sullo stress psicologico che una situazione del genere comporta per un atleta. “Per un professionista, vivere mesi con il peso di una simile vicenda dev’essere insopportabile. Sapere di essere innocente, ma allo stesso tempo rendersi conto che il tuo futuro è nelle mani di qualcun altro, è una condizione terribilmente frustrante”, ha concluso Wierer, esprimendo tutta la sua solidarietà a Sinner.

Questa testimonianza di sostegno da parte di una delle figure più rispettate del panorama sportivo italiano mette in evidenza quanto sia complesso il mondo dello sport, soprattutto quando situazioni di questo tipo mettono a dura prova non solo le performance fisiche, ma anche la serenità mentale di un atleta.

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