Il Passo dello Stelvio è una delle vie alpine più iconiche e spettacolari d’Europa, spesso celebrato con una miriade di definizioni altisonanti: Sua Maestà, La Bestia, ciascuno con un significato unico. Questa strada, che raggiunge la vertiginosa altezza di 2.757 metri, è accessibile attraverso tre versanti distinti: quello svizzero, quello altoatesino e infine quello lombardo. Questo passaggio montano possiede un’aura leggendaria che deriva dalla stessa complessità della sua creazione.

L’idea di realizzare una strada che si inerpicava fino al Passo dello Stelvio nacque nel 1825, sotto gli auspici dell’imperatore Francesco I d’Asburgo e l’ingegno del brillante ingegnere bresciano Carlo Donegani. Quest’ultimo fu insignito del titolo nobiliare di conte in riconoscimento della sua impresa. Ci vollero ben 2.500 operai per completare quest’opera titanica. Le sfide furono innumerevoli, tanto che Donegani annotò nei suoi diari l’ecosistenza assordante delle mine, giorno e notte, un segno tangibile delle difficoltà affrontate dai lavoratori che vivevano in tende in alta montagna. Alcuni operai furono allontanati perché ritenuti inadeguati e, su raccomandazione del clero tirolese, le donne furono licenziate per “evitare promiscuità”.

Con il grosso del lavoro terminato, inizio una frenesia costante per sviluppare e migliorare ulteriormente le infrastrutture del passo. Vennero costruite rapidamente gallerie di legno per proteggere dalla neve, caserme per le guardie di finanza, un hotel e un rifugio per i rotteri. Questi ultimi erano operai specializzati che, a cavallo, spezzavano il manto di neve per permettere il passaggio delle carovane, indispensabili per i commerci e per chi viaggiava attraverso queste montagne impervie. Curiosamente, le donne spesso accusate di stregoneria dai supertiziosi locali, venivano talvolta additate e condannate nei prati vicino al passo.

A Bormio il passato è custodito e studiato con grande rispetto. Un museo al Passo dello Stelvio racconta la storia di quest’opera imponente, mentre a Sondrio vi è un’associazione intitolata a Carlo Donegani che collabora con il liceo a lui dedicato. Il sostegno della Banca Popolare di Sondrio è cruciale per molte iniziative culturali locali. Accademici e scrittori, come lo storico Davide Dei Cas e il geologo Giovanni Peretti, mantengono viva la memoria del luogo e delle sue tradizioni.

Il percorso del passo è il più alto in Italia per traffico automobilistico e il secondo in Europa. Inoltre, ha ospitato alcune delle tappe più memorabili del Giro d’Italia, trasformandosi in un banco di prova estremo per i ciclisti amatoriali. Con un incremento delle migrazioni e dell’ospitalità, il Passo dello Stelvio divenne anche un punto di accoglienza per viaggiatori, commercianti e perfino fuggiaschi. Gli osti erano vincolati da leggi austere che imponevano una provvista adeguata di legna, pane, vino, formaggio e fieno, insieme alla cura di scaldare l’ambiente senza gravare sui clienti e mantenere l’ordine.

Questa straordinaria località non è solo una meta turistica affascinante ma anche un simbolo imperituro di ingegno umano e resilienza.

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