Questa è la guerra che personalmente osservo da più vicino, nella mia vita. Alcune le ho studiate sui libri di storia, alcune le ho conosciute attraverso il cinema, i film sul Vietnam ecc. Alcune, le più attuali, le ho viste da lontano, con servizi giornalistici alla TV, e forse ero troppo giovane per capire. Questa dell’Ucraina è quella che mi colpisce da più vicino, non dico di sentire le bombe o le sirene, ma ho come la sensazione che sia dietro l’angolo. E la sento per l’impatto che ha sulla nostra economia.

Tra le tante guerre che vedo, all’interno di questa guerra in Ucraina, c’è una guerra tra la parte vecchia, anziana della società russa e quella più giovane e dinamica. Che trova nel popolo ucraino un simbolo di libertà e democrazia, che addirittura vorrebbe spostare il suo asse dall’oscurantismo del regime russo all’Unione europea. Una sfida inaccettabile per Putin, che la vede come un pericolo, non sia mai che il virus della democrazia infetti anche il suo popolo infatti.

Forse i vecchi nella società russa, quelli che non accettano il naturale fluire del tempo, e credono ancora di essere al centro dell’universo, non capiscono più i giovani. Per questo li vedono come una minaccia, perché li fanno sentire ancora più vecchi e inutili. Preferendo quindi, magari inconsciamente, che si uccidano tra loro. In una guerra, vista come un bagno di sangue rigeneratore, che li fa sentire di nuovo al centro dell’attenzione, come ai vecchi tempi.

Forse questo tipo di scontro generazionale ha caratterizzato tutte le guerre? Una domanda a cui non so rispondere. Ma mi vengono in mente i giovani che manifestavano contro la guerra in Vietnam. O quelli che lo facevano per quella in Iraq. Mentre i loro coetanei morivano sul campo di battaglia.

Una cosa è certa, la maggioranza delle persone che muoiono in guerra è fatta da giovani. Un grande spreco di umanità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *