La longa manus della Russia sulla politica italiana

Fanno riflettere le parole dette da Draghi, all’audizione fatta al Copasir. Ovvero: “se qualcuno ha avuto rapporti con la Russia, sia trasparente”. Con la precisazione successiva di Franco Gabrielli: “tanto lo veniamo a sapere”.


Che in passato ci siano state relazioni opache con Putin e le autorità russe, da parte di alcuni esponenti politici, Conte e Salvini in primis, è noto a tutti. L’ambiguità delle posizioni di Conte e Salvini, sulla guerra in Ucraina e sulla condanna di Putin, si sta facendo giorno dopo giorno più palese. I balletti, le giravolte e le dichiarazioni bizantine, sono uno spettacolo osceno, che fa male al nostro paese. La credibilità dell’Italia, già precaria prima di questa guerra, rischia di essere ancor più minata da questi atteggiamenti poco chiari.


Se Conte e Salvini vogliono schierarsi dalla parte di Putin e della Russia, almeno abbiano il coraggio e la dignità di dirlo apertamente. A maggior ragione, se in passato ci sono stati rapporti con eventuali trasferimenti di denaro. 


Ma si sa, l’ambiguità e l’ipocrisia fanno parte del DNA di questo paese, almeno quanto la pizza e il caffè espresso.

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