Mafiopoli ( Il sacco di Roma tra “Alemanni e Lanzichenecchi” )

Ulisse e il ciclope
Ulisse e il ciclope

Nerone aveva appiccato l’incendio a Roma per distruggerla e ricostruirla più bella. Poi hanno tentato di venire a Roma, per saccheggiarla, gli Alemanni ma sono stati sconfitti in molte battaglie. I Lanzichenecchi (servi della regione) soldati mercenari esistiti tra il XV e il XVII secolo di cui Carlo V li ingaggiò per venire in Italia e depredare Roma lasciando solo morte tra uccisioni, peste e distruzioni.

Il sacco di Roma dei tempi d’oggi è questo ennesimo e “schifoso” scandalo chiamato “mafia capitale” con uno stampo tutto romano. Come “fotocopia” delle organizzazioni criminali del Sud con qualche “ingrediente” in più. Una miscela di poteri dello stato, politici corrotti, pezzi di banda criminale e ex elementi di estrema destra di stampo “fascista” cioè le menti e i bracci. Un incontro tra mondi diversi, imprenditori e politici, con al centro del comando un regolatore di natura criminal-mafiosa-fascista tutto al disopra delle parti riprendendo quella teoria del “superuomo” in voga nel ventennio. Da certe notizie trapelate: da un lato si organizzavano manifestazioni contro i ROM e gli extracomunitari, dall’altro si favorivano appalti per l’accoglienza agli imprenditori amici, tutto solo per far soldi lucrando sul dolore della gente. Si scopre così una realtà cruda che è sempre esistita, ovvero che con le sacche di miseria e abbandono si fa politica senza nessun scrupolo.

Si può ipotizzare il disegno politico di “togliere” l’integrità morale al Sindaco che resta scomodo coinvolgendolo in pagliuzze (vedi multe) e nascondendo i propri grossi travi … Le dichiarazioni: “si fanno più soldi con le associazioni che si occupano di extracomunitari e ROM che con la droga” o “la politica è una cosa e gli affari sono un’altra” è come una cartina al tornasole che rileva una verità assoluta di un enorme giro di denaro senza tanti rischi. ROM che venivano spostati di volta in volta da una periferia all’altra solo per un disegno politico ed economico?

Il tesoro di milioni e milioni di Euro pubblici emanati agli imprenditori di servizi per la gestione degli immigrati e ROM senza nessun monitoraggio e controllo che poi non arrivavano mai a buon fine a chi doveva usufruirne. Politici che davano appalti a imprenditori pilotati dai “regolatori” con tanto di libro mastro che distribuivano “regali” (mazzette). Si pensi solo con tutti questi fiumi di denaro pubblico quante cose necessarie si potevano fare. Ho sentito qualcuno che diceva: “con tutti questi scandali il Paese non ce la fa a ripulire l’economia da questi ramificati sistemi corruttivi di larga scala“. La cosa che più fa male è pensare che la storia si ripeterà, cioè si è creato un ulteriore polverone che va a istituire, con il denaro dei contribuenti, lunghi processi sanzionati dall’Europa. Tutto si risolverà solo con condanne che andranno dai domiciliari alle assoluzioni? Tutta la gente che ogni mattina si alza per svolgere un lavoro onesto si troverà ancora una volta a fare i conti con il peso da portare, provocato dalle conseguenze di questa situazione. Come possiamo ipotizzare una diminuzione delle tasse, dare un alloggio popolare ad un lavoratore, risolvere i problemi per i poveri, i ROM gli extracomunitari, dare un lavoro a chi non ce l’ha e potrei continuare ma in ognuno di noi si deve sviluppare l’idea di cambiamento reale di questo sistema paese: marcio marcio marcio. Solo un numero esiguo sta in galera (80 circa) per corruzione, ciò è un’anomalia solo italiana. Il principio base che deve passare è quello che chi arreca il danno al paese deve pagare per intero senza tollerare sconti, troppo buonismo ostacola la soluzione della questione morale. Bisogna dare all’uomo quella dignità che lo fa camminare a “testa alta”.

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