Riflessioni politiche

talia incastrata
Italia incastrata

 

Aumentando il degrado della politica aumenta il consenso ai movimenti populisti, oltre a questo bisogna tener presente anche di quei milioni di Italiani che si astengono dal voto. Il dato di fatto ormai inequivocabile è che la gente non vuole più questa classe politica, la cosiddetta seconda Repubblica, che per anni ha risolto tramite leggi solo i suoi problemi .
La parola d’ordine della politica ormai incancrenita é “cambiare tutto per non cambiare niente” e con arroganza si continuano a proporre modelli economici che promuovono ancora la dittatura della finanza che soffoca l’economia e la democrazia. E’ ormai un sistema che sta producendo una massa di corrotti e corruttori.
Per fortuna che la legge elettorale “porcellum” aveva dato la facoltà di scegliere i candidati “onesti” attraverso i segretari dei partiti. Il risultato è stato invece che per governare questo paese sono stati scelti dei personaggi poco raccomandabili. Quello che abbiamo imparato quindi è che non bisogna lasciare che uno solo scelga i candidati al Parlamento perché in democrazia, con le sue regole nel rispetto delle minoranze, i candidati con una certa opportuna preparazione, devono essere scelti dalla base elettorale di ogni partito. Questo si può fare con delle Primarie chiare e trasparenti.
Occorre cambiare per dare credibilità alla politica e al Paese e non solo in base all’età di ognuno, ma in base alle buone idee. L’alternanza deve essere concepita come buona pratica democratica, una spinta delle parti in gioco a migliorarsi reciprocamente. Un direttore di un museo non rottamerebbe Leonardo Da Vinci solo perché vecchio. I mandati parlamentari devono avere un limite di due.
Ci sono giovani “affamati” solamente di potere e di denaro più delle vecchie generazioni, lo scopo di costoro non è quello di cambiare le cose per migliorarle ma bensì solamente quello di sostituirsi all’attuale classe dirigente per fare lo stesso o peggio ancora. L’equità, la solidarietà, la difesa dei più deboli devono diventare le linee guida della politica. Questo è il vero progresso, non imposto, ma frutto di un comune intento condiviso.
Basta con una politica di annunci, come nel passato. Il Paese aspetta, con pazienza, un segnale “forte e chiaro” dai politici, questo deve arrivare, soprattutto attraverso la legge elettorale e quella anticorruzione per essere pronti allo start . Nel Paese si sta affermando una protesta populista, favorita anche da partiti e movimenti della reazione. Non bisogna gridare più forte “Barabba” per coprire le voci della “verità”.

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