OlivoOlivo

Nel corso dell’anno l’agricoltura ha attraversato un periodo negativo in particolare per quanto riguarda la produzione dell’olio d’oliva. L’olio questo liquido color oro che gli Etruschi sin dal 7° secolo A.C. erano soliti conservare in contenitori chiamati unguentari, un prezioso prodotto per la cosmesi e per ungere gli atleti nelle competizioni sportive. Veniva usato anche per profumare gli ambienti, versandolo in appositi contenitori e con uno stoppino si incendiava emettendo luce e fumo profumato.

Quest’anno nella fase delicata della allegagione dell’olivo, cioè quando il fiore diventa frutto che può essere chiamata “colatura del fiore”, nel periodo che va in genere dal 20/05 al 10/06, per effetto di cambiamenti climatici anomali repentini che hanno prodotto escursioni termiche (caldo umido), questa fase non è stata favorita portando ad una forte e drammatica perdita del fiore con una drastica diminuzione di prodotto. Tutto quello che poi è rimasto di frutto, nel mese di luglio, è stato gravato ulteriormente da un attacco di “bactrocera oleae” cioè la “mosca dell’olivo” che è uno dei peggiori parassiti, perché attacca il frutto dell’olivo (drupa) ossidando la polpa in maniera pesante, pregiudicando sia il quantitativo che le proprietà organolettiche del frutto e quindi dell’olio. In particolare quest’anno gli olivi in tutta Italia, un po’ a macchia di leopardo, hanno subito un attacco di “mosca” più forte rispetto agli anni precedenti. Già dai primi giorni di ottobre oliveti interi avevano le olive cadute a terra e dai primi giorni di novembre una grande parte dei mulini aveva chiuso per mancanza di prodotto. Ci sono degli espedienti “eco” per ovviare alla “mosca”, quali per esempio: riempire per metà delle bottiglie di plastica con soluzioni puzzolenti quali per esempio pezzi di alici fradice immerse in acqua o aceto o fogli trattati con colla moschicida.

Possiamo analizzare i dati per capire l’andatura della produzione di olio in Italia e nel mondo. In Italia la produzione di olio extravergine d’oliva è stata di 300.000 t con un calo del 30%. Anche la produzione mondiale ha avuto una riduzione con 2.560.000 t cioè un meno del 19 %. La Spagna ha avuto una produzione di olio dimezzata ma resta leader Europeo davanti all’Italia e poi viene subito dopo una buona produzione Greca.

Questa minore produzione porta l’Italia a importare olio da altri paesi produttori con un aumento del 45% rispetto al 2013 mentre la Spagna ha aumentato l’esportazioni di ben 270% quindi di fatto si sta verificando un’invasione di olio d’oliva dall’estero che deve avere un’eticchettatura certa per conoscerne l’origine. Per i consumatori esigenti quest’anno si consiglia di consumare un olio Italiano extravergine, prodotto totalmente da olive al 100% certificate DOP cioè il concetto è poco ma buono.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *