Storia di una tassa

Cartelle pazze ICI
Cartelle pazze ICI

Una storia, di un accertamento di tassa ICI recapitata ad una persona di mia conoscenza chiamiamolo Sig.r x per comodità, per avermela raccontata con la visione delle sue carte. Ricevendo un accertamento ICI dell’anno 2011 dall’Agenzia delle Entrate sezione Equitalia su mandato di un Comune si doveva pagare un certo importo. Per cause ereditarie il superstite coniuge, genitore del Sig.r x, aveva il diritto di stare in quell’immobile come prima casa. A questo punto non si doveva pagare la quota spettate dell’ICI del Sig.r x per il 2011. Nel 2016 si era accorto che per gli anni: 2011/’12/’13/’14/’15 era stata pagata ICI superiore al dovuto e quindi aveva chiesto il rimborso. Quindi per aver ricevuto l’accertamento perché non si è fatto un controllo delle ricevute già pagate dell’ICI al livello Comunale e poi anche al livello Equitalia? Come mai se non c’è stato un controllo delle ricevute di pagamento si manda l’accertamento invece del rimborso? Si può dire che ci sono tanti accertamenti come cartelle pazze, verranno pagati come tasse non dovute, i proventi dove andranno a finire? Quanto tempo passerà prima di ricevere i rimborsi dovuti? Quando succedono tali errori burocratici, con dubbia volontarietà, c’è da considerare che chi li emette non paga mai. I sistemi informatizzati devono rispondere a problemi di sicurezza e automaticità, in tempi brevi, di questioni di pagamento e di rimborso. D’altronde il sentimento popolare è quello che: “quando c’è da pagare ti trovano subito differentemente quando si deve rimborsare”.

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