Tangentopoli 2 ? (La corruzione)

Corruzione
Corruzione

La tangentopoli del passato era servita per arricchire tutti i partiti d’allora previo accordo “spartitivo” (vedi dichiarazione Craxi al processo Mani Pulite). Nel nuovo sistema di tangenti quelli coinvolti sia: politici, faccendieri maneggioni, pezzi delle Istituzioni e criminal-fascisti-mafiosi pensano a fare la “borsa piena” di risorse pubbliche solo per se stessi.

L’intervento delle risorse Pubbliche: nei grandi eventi, nei grandi appalti, negli enti locali, imprese, cooperative o grandi società sono soggetti ad essere attaccati dagli “appetiti famelici” della criminalità organizzata, da personaggi senza scrupoli che in certi casi fanno si che i lavori si blocchino (vedi l’esempio classico della Salerno – Reggio-Calabria) per far lievitare i prezzi. E’ sempre e comunque il Dio denaro a prevalere.

Nei grandi eventi come l’EXPO che ha conosciuto una certa infiltrazione corruttiva con sette arresti di cui due personaggi eccellenti già coinvolti con Mani Pulite. Il Paese per questo grande evento investe grandi risorse pubbliche nell’agro-alimentare ed è una sfida mondiale cioè un’esposizione di quei prodotti unici e inimitabili che hanno reso grande l’Italia. La politica costretta dall’inizio distorto dell’evento sta raddrizzando la situazione mettendo un commissario straordinario per controllare che non vi sia alcuna infiltrazione criminale di qualsiasi tipo e i lavori devono andare spediti con una buona speranza di finire in tempo utile per l’apertura.

La vicenda del MOSE è un altro esempio di dilapidazione di risorse pubbliche. E’ un’inchiesta che ha portato 35 arresti per corruzione tramite tangenti di cui personaggi eccellenti.

C’è poi l’inchiesta sul “mondo di mezzo” che ha messo in luce, dagli inquirenti, l’esistenza di un’organizzazione mafiosa chiamata “Mafia Capitale”. Un connubio tra: componenti criminali legati nel passato all’eversione di estrema destra, parti sociali del malaffare con politici e burocrati pubblici che attraverso un sistema di corruttela, di una buona parte di schieramenti politici, si proponevano di mettere le mani sugli appalti del Campidoglio e della Regione Lazio.

La corruzione si rileva anche nelle società partecipate dal ministero dell’Economia. L’affare ENI e le sue controllate rivelano una corruzione ancora più ampia che va al di fuori dei confini nazionali. Una corruzione che favorirebbe ampiamente il privato ai danni degli enti o società a capitale pubblico. Per arginare tale corruzione c’è stato bisogno di estendere misure anti-corruzione anche alle amministrazioni centrali di quelle norme già previste per le amministrazioni locali e per le loro controllate.

La “terra dei fuochi” è piena di corruzione sono state assoldate centinaia di persone per non far parlare, attraverso la paura, chi ha visto traffici dei sversamenti altamente inquinanti che hanno prodotto solo morte. Si può pensare che tutto è stato studiato ad arte per poi organizzare la bonifica che porta altra dilapidazione di risorse pubbliche? La presenza dello Stato nel controllo del territorio è veramente capillare? Eventuali “mele marce” all’interno delle Istituzioni vengono individuate e rimosse? E’ meglio prevenire che curare?

La gran parte degli scandali di corruzione attraverso truffe sulle Assicurazioni per gli incidenti stradali, fatte anche in tempi recenti, provengono dal sud del Paese incidendo poi nei costi assicurativi Nazionali di ognuno di noi così anche tutte quelle condizioni che creano danni irreparabili: economici e alla salute.

Poi ci sono tutti quei casi di “corruzione spicciola” che fanno parte di una cultura prettamente Italiana. Il Paese ha bisogno di trasparenza della “res pubblica” per avere l’ottimismo della speranza di cambiamento. Si deve riconoscere che la strada della questione morale e lunga e tortuosa e occorre una nuova cultura della normalità che deve essere una priorità assoluta. La corruzione infatti ci ha portato a pensare che tutto quello che è normale non è normale ma straordinario ma questo solo per questo Paese particolare in Europa e nel mondo. Per effetto della corruzione (circa 60 miliardi di Euro l’anno) le industrie piccole e grandi non decollano portando una scarsa competitività commerciale del Paese favorendo così le importazioni straniere.

L’Europa svolge la sua parte stanziando miliardi di Euro per l’Italia e specialmente nelle zone depresse del sud ma sistematicamente vengono boicottati perché non si vuole sottostare a controlli che eliminerebbero la corruzione. Le gare pubbliche sarebbero assolutamente trasparenti e sburocratizzate togliendo al passato, quello della prima tangentopoli, il prodotto di quel groviglio di : leggi. leggine. direttive, circolari, postille piccole e quasi illeggibili e quant’altro che aprivano la strada ai “signori del malaffare” sguazzandoci indisturbati. Quindi la storia ci insegna che tutti coloro che erano collusi nella prima tangentopoli non possono avere la fiducia delle istituzioni anche perché: “il lupo muta il pelo ma non il vizio”. Non occorre mettere commissari, seppure solo in casi altamente gravi, per tutti i lavori pubblici ma occorre un nuovo “patto sociale” che assicuri regole certe condivise da tutti che elimini quella macchina insostenibile della burocrazia che soffoca i tentativi di organizzare tutte quelle risorse portatrici di benessere.

Recentemente un decreto legislativo (condono mascherato), approvato dal governo e poi ritirato, sul Fisco poteva essere introdotta una norma, per una complessiva tipologia di reati (tra cui la frode),  prevedendo a titolo di «causa di esclusione della punibilità» una soglia del 3% di evasione sull’imponibile così potevano essere favoriti personaggi già noti alla frode fiscale. Soltanto per effetto di tale decreto poteva essere incluso in leggi “ad personam” e si potevano perdere fiscalmente circa 16 miliardi di Euro che nella situazione di crisi è manna dal cielo. Quindi gli effetti che potrebbero produrre tali leggi sono  anche quelle di riabilitare i già condannati e in special modo “un condannato eccellente” per rientrare in campo e produrre altri danni al Paese o “contra personam” facendo danni per ritorsione. I mali incurabili se presi in tempo si possono sconfiggere ma se si lasciano incancrenire per l’indifferenza di tutti possono arrecare danni irreversibili. Una vera ed efficiente democrazia partecipata, dopo una discussione approfondita, entra nella sfera delle decisioni condivise dalla più ampia maggioranza tenendo conto anche delle richieste della minoranza di opposizione.

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