Ai primi interventi del 2018 di : manifestazioni , Forum e scioperi sui cambiamenti climatici qualcuno mi disse: “ma vedrai sarà un fuoco di paglia che non durerà”, riferendosi anche al 1992 di un caso simile a quello di Greta: la canadese Seven Suzuki, all’età di 12 anni tenne un discorso a una conferenza ONU sul clima e ambiente con attenzione di tutti i Paesi ma poi tutto finì in una bolla di sapone. Invece il movimento di Greta si è globalizzato e sta forzando quel blocco di poteri forti costituito dalla ricchezza in mano di pochi che, senza scrupoli, devastano l’ambiente per avere più beni di lusso e più potere a scapito di molti che vivono sempre più in povertà in ogni paese. Qualcuno si domanda se il messaggio che ha lanciato Greta è farina del suo sacco o di una manipolazione poco chiara ed era meglio che continuava a frequentare la scuola perché troppo giovane per cose troppo grandi ? Comunque il messaggio dei giovani è chiaro e forte ed è quello di costruire un mondo che ci sia il rispetto dell’umanità e della natura con progetti efficaci e non pagliativi anche perché se mai si comincia mai si hanno dei risultati. La formazione di ogni Paese è basata da sempre sulla crescita economica di quanto si è capaci di aver una ricchezza sfrenata di beni materiali più degli altri. Si tralascia ciò che non conviene economicamente. Piantare un albero ha un costo e non rende è meglio costruire un palazzo e invadere suolo, acquistato a prezzi irrisori, magari però buono per l’agricoltura. A Milano hanno costruito dei palazzi con balconi pieni di piante per mascherare una biodiversità. Le piante stanno bene a “terra”. La foresta Amazzonica, polmone mondiale, brucia sconvolgendo un ecosistema: degli animali, Indios e di piante uniche al mondo che fornivano principi attivi per medicinali. Anche nel nostro paese, soprattutto nei periodi estivi, bruciano grandi porzioni di territori boschivi provocando il dissesto idrogeologico già in precarie condizioni. Le ciminiere delle industrie inquinano il classico esempio è quello delI’ILVA. C’è da considerare che l’acciaieria è vicino: a palazzi, scuole, al mare e terreni circostanti comprese le falde acquifere e si è costatato l’inquinamento da idrocarburi e metalli pesanti principali autori che provocano ogni anno circa 90 morti per emissioni nocive della fabbrica. E’ molto difficile capire perché, nonostante un sequestro eseguito nel 2009, ancora l’Ilva continua a inquinare l’ambiente. Le centrali di produzione di energia alimentate con combustibili fossili producono inquinamento e la soluzione è quella delle energie alternative rinnovabili. L’energie alternative vengono osteggiate dalle lobby dei combustibili fossili che vedono ridursi quote di mercato e quindi i loro privilegi. Tutte le case automobilistiche Europee stanno immettendo sul mercato della mobilità: auto ibride o totalmente elettriche per diminuire le emissioni inquinanti specialmente nelle grandi città. Il nostro Paese rimane legato agli idrocarburi e l’industria automobilistica è ancora indietro per la mobilità anti-inquinante. E che dire della “terra dei fuochi” che ha portato alla popolazione delle malattie incurabili solo per avere un resoconto economico. Questa estate, con una gita in pullman, ho visitato la città di Monaco molto vivibile poco traffico di auto perché la gente prende i mezzi pubblici efficienti costituiti da: autobus, tram e metropolitana. Molti giovani per spostarsi usano le “bici” su piste ciclabili su tutta la città o monopattini elettrici a pagamento orario. La città di Monaco è costituita da vie larghe alberate e parchi. A terra non si vede ne: cartacce, mozziconi di sigarette o bottigliette di plastica o altro il tutto viene organizzato con pattumiere in casa e punti di raccolta nei quartieri anche per rifiuti riciclabili senza cassonetti per le strade. Lasciando la città di Monaco e percorrendo l’autostrada che porta al confine della Repubblica Ceca ho notato che ogni agglomerato agricolo che si incontrava era servito da energie alternative rinnovabili (pannelli solari). Si possono elencare tanti tipi di inquinamento che provocano i cambiamenti climatici e situazioni virtuose. Quindi occorre un sistema globale per trovare soluzioni sostenibili che non provocano danni irreparabili all’uomo e all’ambiente.