Esiste anche in Europa il partito di Putin. Compulsivamente, gli aderenti a questo partito si stanno dando un gran daffare. Come equilibristi cercano di non finire nel vortice delle polemiche, con dichiarazioni troppo esplicite. Ma colgono la prima occasione per smarcarsi dal blocco europeista filo-Atlantico. Nemico del loro amato leader russo.

La Le Pen, ad esempio, in passato non ha fatto mistero della sua stima per lo Zar. Lo stesso in Italia hanno fatto Salvini e Meloni, anche se quest’ultima ha preso ora una posizione più chiara, più vicina all’atlantismo.

Mi fanno riflettere, in questo quadro, le parole di Giuseppe Conte. Che ci ha tenuto a smarcarsi dalle parole nette, contrarie alla Le Pen, pronunciate dal suo alleato Letta.

Anche i 5 stelle in passato, in più occasioni, hanno voluto esprimere il loro appoggio al dittatore russo. Formale e sostanziale, con tanto di foto di rito, in atteggiamenti affettuosi. Di questo però i giornalisti del Fatto quotidiano, con l’ipocrisia e l’opportunismo che li contraddistingue, sembra si siano dimenticati.

Esisteva sicuramente un partito filo-Putin, in tutta Europa. E a quanto pare esiste ancora, ed è più vivo che mai. Insofferente, scalciando e sbraitando, anche in Italia, non vede l’ora di uscire allo scoperto.

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